Relazione del presidente – riapre il centro diurno!

A tutti i soci e volontari, a tutti gli amici della Fraternità: è ora possibile scaricare

DA QUESTO LINK

la relazione del presidente Cristiano Rossi.

 

 

Di seguito il testo della relazione:

Ai soci e ai volontari

Arezzo 21 dicembre 2022

 

“Le istituzioni non si voltino dall’altra parte: questo centro di accoglienza è un ospedale da campo e ha bisogno di sostegno materiale e di operatori. Dobbiamo comprendere lo stress di questi ragazzi, perché sono lontani dal loro Paese, senza il permesso di soggiorno, dovendosi confrontare continuamente con la burocrazia e con il lavoro al nero. Chi avrebbe il dovere di intervenire non lo fa. Contrariamente a questo si possa pensare, per il nostro servizio non riceviamo contributi pubblici, ma solo beneficenza da privati e associazioni e le spese sono tante: 500 chili di riso, tanto per fare un esempio, finiscono in pochi giorni, poi c’è l’elettricità e tutto il resto. Tra i nostri ospiti ci sono anche madri con bambini piccoli: in questo momento ne abbiamo due, ma fino a poco tempo fa erano quattro. L’appello urgente che lanciamo alle istituzioni è che non si nascondano e che si facciano carico perlomeno delle situazioni di fragilità: i bambini e i giovani ospiti con problemi psichiatrici, perché da soli non ce la facciamo”.

Don Massimo Biancalani, Parroco di Vicofaro

 

Relazione del Presidente

 

Dopo una lunga pausa di quasi tre anni, dovuta alla pandemia, martedì 6 dicembre abbiamo finalmente riaperto le porte del Centro Diurno di via Chiassaia, grazie anche all’aiuto di un gruppo di volontari che, nelle settimane precedenti, ha provveduto a riordinare gli ambienti, per rendere pulita e accogliente la struttura.

La riapertura del centro ha, per tutti noi, un grandissimo valore simbolico e spirituale: riaprire significa tornare ad accogliere, con quello stile fraterno che ci ha sempre caratterizzato. Poter incontrare persone conosciute o sconosciute, ascoltare le loro storie, le loro richieste di aiuto, costruire mano a mano un rapporto di fiducia e di affido, significa ricominciare ad essere quel presidio di comunità che ci è a lungo mancato.

In questi tre anni abbiamo, comunque, supportato tante persone accogliendole nelle nostre case, sostenendole nelle necessità materiali, offrendo occasionalmente e individualmente il servizio doccia e lavanderia, grazie al supporto di Silvio.

Attualmente il centro diurno è aperto due mattine a settimana, ma già si stanno aggiungendo nuovi volontari e, con molta probabilità, estenderemo l’orario anche ad altri giorni: offriamo una piccola colazione, lavanderia e doccia, deposito bagagli, relazione ed ascolto.

Nelle nostre case attualmente accogliamo 19 persone: nella Casa Federico di via Chiassaia sono, ospiti 8 persone; nella Casa Federico di via Benedetto Varchi 6 persone, oltre alla famiglia filippina con cui condividiamo un appartamento; nella Casa Mamma Grazia di via Benvenuti 5 persone, donne di varia nazionalità che trovano nella casa accoglienza e supporto, anche grazie alla collaborazione con Monica Fabbri, counselor che si è resa disponibile volontariamente per supportare queste persone.

Abbiamo bisogno del supporto umano, materiale e spirituale di tutti, soci, volontari, simpatizzanti, benefattori, anche perchè le spese di gestione delle nostre strutture (tre case e un centro diurno) comportano un grande impegno economico, tanto più in questo periodo di rincari.

Nel nostro bilancio previsionale abbiamo indicato le spese previste di affitto e finanziamento per i tre immobili (il centro diurno è in comodato d’uso gratuito da parte dei Padri Predicatori Domenicani, che ringraziamo di cuore), che ammontano a circa 17.000 euro l’anno; le spese per acqua, luce e gas delle quattro strutture, che ammontano a circa 10.000 euro l’anno (augurandoci che non ci siano ulteriori rincari); le tasse e le assicurazioni varie (circa 2000 euro l’anno).

Oltre alle spese di base, forniamo anche aiuti ai senzatetto, in particolare beni di conforto ma anche supporto nella ricerca attiva del lavoro e nella regolarizzazione dei documenti, perché possano essere garantiti loro diritti e opportunità.

Le entrate che ci consentono di poter garantire questi servizi provengono dai contributi liberali di soci e volontari, dai tanti sostenitori e anche da chi, nelle case, ha la possibilità di offrire una piccola compartecipazione alle spese delle utenze.

Vi sono poi i contributi del 5 per mille, qualche rimborso da parte di enti pubblici, in particolare il Comune di Arezzo, con cui collaboriamo attivamente relazionandoci costantemente con gli assistenti sociali e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze.

Abbiamo realizzato un servizio impensabile solo qualche anno fa. E’ il miracolo di un gruppo di persone ispirate al nome e alla storia di Federico e guidate dalla Provvidenza.

Dobbiamo, però, essere sempre consapevoli che la solidarietà è un diritto di tutti, che deve essere garantito da uno Stato sociale. Quando, troppo spesso, diventiamo supplenti di un servizio pubblico inefficiente o inesistente dobbiamo agire e, allo stesso tempo, evidenziare la necessità di un miglioramento del sistema.

Don Massimo Biancalani, carissimo amico e compagno di viaggio nell’aiuto agli ultimi, è una persona che accoglie, in maniera totale, ma che allo stesso tempo è in grado di denunciare un sistema che non funziona e che genera povertà: un sistema in cui chi ha la sfortuna di nascere dalla parte sbagliata del mondo è costretto a lottare per la sopravvivenza, a cercare un lavoro sempre più sottopagato.

Ecco, credo che dobbiamo essere sempre vigili nel richiamare il mondo che vorremmo, un mondo in cui tutti si prendano cura gli uni degli altri.

 

Il Presidente Cristiano Rossi

 

 

 

 

 

 

 

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